Leonardo Bellodi è stato nominato responsabile dell’Ufficio esecutivo per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento al terrorismo presso gli EAU. https://www.linkedin.com/in/leonardo-bellodi. ,nazione questa verso la quale gli oligarchi russi https://www.corriere.it/cronache/22_marzo_12/piano-b-oligarchi-tutti-paradiso-dubai-qui-putin-ancora-influente-7d8b9af4-a24a-11ec-9a6c-d0d087f8f56a.shtml
stanno trasferendo gran parte dei loro investimenti proprio negli EAU , paese questo che è stato inserito nella lista grigia della Financial Action Task Force (GAFI). Ma quale rapporto esiste tra Leonardo Bellodi e gli EAU? Ma soprattutto: chi è Bellodi?
Di formazione avvocato ,ha svolto questa professione negli Stati Uniti-a New York-, a Ginevra e a Bruxelles per poi entrare a fare parte del gruppo Eni nel 1998 dove ha avuto l’incarico di rappresentante presso il Unione Europea e anche di direttore degli affari pubblici.Questo ruolo gli ha consentito di trattare la questione libica e la conoscenza che ha maturato in questo campo gli ha consentito di essere nominato consigliere del fondo sovrano libico Libyan Investment Authority di cui la multinazionale ENI detiene una piccola quota di minoranza. Ma la sua attività è certamente diversificata come dimostra il fatto che ha diretto l’istituto Marco Polo con sede a Roma http://www.marcopolocouncil.org/index.html
e fondato nel 2019. Secondo un’inchiesta del quotidiano Domani https://www.editorialedomani.it/politica/italia/servizi-segreti-italiani-emirati-arabi-renzi-conte-draghi-koertfhy questo istituto sarebbe :”finanziata per milioni di euro da alcune società anonime degli Emirati Arabi Uniti. Un flusso di denaro che arriva anche a una srl controllata dallo stesso Bellodi, e nel conto corrente del generale Alberto Manenti, ex numero uno della nostra agenzia di sicurezza esterna (Aise) considerato vicinissimo a Marco Minniti” .Manenti ,molto vicino a Minniti e apprezzato da Gina Haspel per la sua profonda conoscenza della Libia ,ha lavorato una volta giunto alla pensione per Leonardo e per la :”Mpc una piccola società italiana specializzata in intelligence ma finanziata per milioni da un fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti “ secondo l’inchiesta di Domani. Ma i rapporti dell’ex generale si estenderebbero anche al Qatar . Infatti la Leonardo proprio attraverso l’ex generale ha cercato di promuovere i suoi affari per il sistema di sorveglianza del nuovo stadio dei mondiali del 2022 “Al Bayat”,affare che poi non si è concretizzato . Ma torniamo a Bellodi: l’istituto Marco Polo organizza incontri discreti tra uomini di servizi di sicurezza, ministri e uomini del mondo dell’industria allo scopo di favorire una più efficace sinergia.Inoltre nel consiglio direttivo di questo istituto vi è Fabrizio Celani “il
direttore sanitario dell’ospedale pugliese “Francesco Miulli”, controllato da un ente ecclesiastico il cui governatore è il vescovo di Altamura Giovanni Ricchiuti.”
Secondo l’inchiesta del quotidiano Domani questo istituto è stato oggetto delle attenzioni-non proprio amorevoli-dell’ufficio antiriciclaggio di Bankitalia per alcune operazioni considerate sospette: infatti l’ istituto avrebbe ricevuto un bonifico di 1 milione di euro da una società sconosciuta con sede presso gli Emirati Arabi Uniti denominata Dealer Trading Lcc. Ma i rapporti tra Bellodi e gli EAU si concretizzano nella srl MPC, che – secondo Domani – è una :”società con capitale sociale da soli 10mila euro di cui il veneziano risulta essere socio unico finita al setaccio dell’antiriciclaggio. perché pure questa è stata finanziata da un’altra società di Abu Dhabi, la Underscore Media Fz Llc”. Ma le sorprese non sono ancora finite: anche il fondo Chimera Investments-che firma con la neonata srl un altro contratto da un milione di euro-è un gruppo di investimento degli Emirati Arabi Uniti controllato direttamente da Abu Dhabi’s Royal Group” controllato da Sheikh Tahnoon bin Zayed Al Nahyan che altro non è che :”il fratello dell’attuale sovrano degli Emirati, Khalifa, e del principe ereditario Mohammed bin Zayed (chiamato anche con l’acronimo MBZ), leader de facto del paese islamico ricco di petrolio. Non solo: lo sceicco Sheikh Tahnoon che – attraverso Chimera – ha finanziato prima Bellodi e poi Manenti è il principale consigliere di MBZ per la sicurezza nazionale e l’intelligence, tanto da essere stato lui ad incontrare lo scorso agosto il capo del Mossad israeliano Yossi Cohen. Un incontro che ha anticipato il clamoroso accordo che ha normalizzato i rapporti tra i due ex nemici”. Opportunamente l’inchiesta di Domani si pone diversi interrogativi inquietanti : Bellodi fa l’interesse del nostro paese o degli EAU? L’istituto Marco Polo sarebbe stato costituito per far rientrare in Italia capitali detenuti da Bellodi negli Emirati Arabi?
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