Come noto nel 2002 venne posta in essere dagli Stati Uniti l’esercitazione militare denominata “Millennium Challenge 2002” (MC02), la più grande simulazione di guerra della storia, condotta dal United States Joint Forces Command. Con un budget di 250 milioni di dollari e la partecipazione di 13.500 persone, la simulazione aveva l’obiettivo di validare le nuove teorie della “military transformation”. La simulazione ha coinvolto forze virtuali e reali in nove location e diciassette ambienti simulati, con un Paese mediorientale immaginario come avversario.(Probabilmente l’Iran o l’Iraq)
Il tenente generale dei Marines Paul K. Van Riper ha assunto il ruolo di comandante delle forze nemiche. Van Riper ha espresso profonda insoddisfazione per i risultati dell’esercitazione, affermando che l’esito era stato manipolato per garantire la vittoria statunitense. Ha descritto queste azioni in una email di protesta inviata prima della fine della simulazione , mettendo in dubbio l’onestà del processo e le implicazioni negative di un’applicazione pratica di teorie non verificate.
Durante la simulazione, Van Riper ha dimostrato ingegnosità, utilizzando metodi non convenzionali come motociclisti per inviare messaggi, luci e bandiere per le comunicazioni, e informazioni fuorvianti per confondere la “squadra blu” (le forze statunitensi). Dopo essere stato isolato tecnologicamente, ha lanciato un attacco massiccio con mezzi aerei e navali leggeri, affondando sedici navi nemiche e teoricamente uccidendo oltre 20.000 nemici. Questa mossa ha sconvolto i blu e dimostrato la vulnerabilità delle loro forze di fronte a tattiche asimmetriche.
In risposta, gli organizzatori dell’esercitazione hanno “resettato” lo scenario, limitando le opzioni di Van Riper e assicurando il successo dei blu. Ciò ha portato Van Riper a ritirarsi dalla simulazione , e il risultato finale ha visto una vittoria incontestata dei blu.
Il report di Van Riper post-esercizio fu una critica impietosa verso la simulazione, esprimendo come la guerra reale sia intrinsecamente imprevedibile e caotica.
Il “Millennium Challenge 2002” diventa così un monito sul pericolo della sovrainformazione e sull’importanza di rimanere aperti a strategie non convenzionali e all’ascolto di opinioni diverse. Un eccesso di informazioni, come dimostrato, può paralizzare il processo decisionale e infondere un senso ingannevole di sicurezza, trasformando un apparente vantaggio in una vulnerabilità critica.
Non solo :Van Riper, con la sua esperienza in Vietnam e la sua adesione ai principi di Clausewitz, ha evidenziato che la superiorità tecnologica non assicura il successo.
Nonostante le lezioni offerte dall’esercitazione, le autorità militari americane – come oggi quelle israeliane -competenti sembrano non averne tenuto conto, continuando a ripetere gli stessi errori, con un’eccessiva fiducia nella tecnologia e una mancanza di attenzione alle critiche e alle strategie alternative.
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