Non c’è dubbio che il nostro paese sia un difensore dei diritti umani e dei sacri valori della democrazia ma questo non impedisce ai nostri politici-a cominciare da Matteo Renzi-di avere ottimi consulenti e ottime partnership con le nazioni che certo non condividono i nostri valori come l’Arabia Saudita e la Cina. Nulla di scandaloso né tantomeno di sorprendente visto che è una pratica ampiamente posta in essere da tutti i paesi europei.A cosa alludiamo nello specifico?
In primo luogo facciamo riferimento al fatto che Matteo Renzi è consulente dell’Arabia Saudita e può svolgere questo incarico anche grazie al fatto di essere membro del consiglio di amministrazione della Royal commision of Al Ula oltre ad essere coinvolto nel progetto Saudita noto come Future Investiment Iniziative. Ma Matteo Renzi è in stretti rapporti anche con la Cina grazie a un importante consigliere che ha orientato la prassi politica di Renzi verso la Cina.Stiamo alludendo a Benedetto Fu . Non dimentichiamoci che l’Italia svolge un ruolo molto importante nella Belt and Road Initiative cinese e proprio per questo la presenza di Fu
è di grande rilevanza .A tale riguardo durante il governo Renzi il nostro paese ha firmato diversi contratti di cooperazione con Pechino in settori che possiamo considerare certamente strategici.
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