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Cina chiama Roma

Il 20 settembre sarà prevista una delegazione di 50 ricercatori cinesi prevalentemente specializzati in discipline relative ai diritti umani a Roma. Questo gruppo di ricercatori proviene dalle più importanti università cinesi che avrà come capofila l’Università di 

di Chongqing. Fra le istituzioni cinesi presenti  vi sarà la China Society for Human Rights Studies, che è considerata certamente la più importante Ong  cinese nel settore dei diritti umani, organizzazione questa che farà un seminario presso l’Hotel Sheraton Parco dei medici a Roma.È interessante osservare che questo seminario è stato organizzato in sinergia con la Università La Sapienza.Colui che guiderà la delegazione cinese sarà sarà Padma Choling, un politico cinese  

che riveste un ruolo molto importante a livello politico in quanto è vicepresidente del comitato permanente del congresso nazionale del popolo.È significativo il fatto che questa autorità politica cinese sia stata inclusa nella black list delle sanzioni del Dipartimento del Tesoro americano. Il titolo del seminario sarà “Modernizzazione e diversità nella cultura dei diritti umani “ e sarà uno strumento in buona sostanza di propaganda cinese con lo scopo di dare un volto diverso alla pubblica opinione italiana rispetto a come solitamente la Cina viene presentata. Difficile comunque non osservare come questo seminario venga organizzato proprio nel periodo in cui l’attuale presidente del consiglio cerca di far uscire l’Italia dalla Belt & Road Initiative.

Questa  iniziativa quale genesi ha avuto? Secondo fonti dell’intelligence  francese questa idea originariamente era emersa durante la Fiera internazionale del libro di Pechino che si è tenuta a giugno.Più nello specifico quest’idea era nata da un colloquio tra un docente dell’Università cinese di Chongqing e Hu Lanbo, editore della rivista bilingue italo-cinese Cina in Italia, l’edizione italiana di China Newsweek. Per quanto riguarda invece la parte italiana un ruolo fondamentale è stato svolto da Oliviero Diliberto decano della facoltà di giurisprudenza della Sapienza di Roma.Tuttavia non dobbiamo dimenticare che Diliberto ha uno  stretto legame con la Cina dal momento che è ricercatore associato presso l’Università Zhongnan di Economia e Diritto di Wuhan. Nonostante l’invito da parte di Diliberto  rivolto ai politici italiani di partecipare a questo evento ,nessuno di loro  ha accettato. Che si tratti di un’opera di soft Power cioè di una strategia di influenza cinese in Italia è del tutto ovvio; ma è altrettanto ovvio che il rifiuto da parte dei politici italiani è dettato dal fatto che il nostro paese è legato a filo doppio con la Nato e gli Stati Uniti.

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